Questi spazi non sono più quelli di prima.
La luce del sole è cambiata, persino la panchina davanti alla biblioteca Ginzburg ha una consistenza diversa.
Che non sapevo annoiarmi e mi piaceva avere sempre qualcosa da fare. E’ cambiato tutto, giornate di niente dentro casa, stare e basta.
Niente più cinema, solo lunghe passeggiate nella città. Ogni tre passi una vecchietta: che bel bambino, che meraviglia, ci vuole coraggio a fare figli oggi. Ogni volta a queste parole mi si riapre il varco dei punti, e sento ancora la placenta che pesa dentro.
Siamo ostaggi, della carne. Della vita piena o troppo vuota.
Vivere da genitore è una forma di libertà.
Meglio di qualunque quadro o di qualunque verso.
Lasciare/lanciare un ribelle nel mondo. Libero.